FrecceSport logo

FrecceSport

Cronache brillanti sulle freccette italiane curate dal Palmo di Camola.

giovedì 30 ottobre 2025 Pub. #235 Opinioni

Tradizionalisti e rivoluzionari

Riflessione sulla convivenza tra tradizione e modernizzazione nel mondo delle freccette italiane.

Dettagli rapidi

Pubblicazione
#235
Data
30 ott 2025
Argomento
Opinioni
Visite
1,3k (365d)
Tempo di lettura
~ 2 min

Tag & appunti

  • evoluzione sport
  • tecnologia
  • storia italiana
Tradizionalisti e rivoluzionari

Organizzazione, pianificazione, soluzioni da dare

Negli anni il grande lavoro riconosciuto da tutti

Progresso, globalizzazione, Media e tecnologia

Grande voglia di crescere insieme partecipando

Qual è il segreto per far convivere ortodossi e eretici? Come possono convivere tradizionalisti e rivoluzionari?
La verità, come accade spesso nella vita, sta nel mezzo. Serve collaborazione e mentalità aperta.

Dobbiamo recepire l’esperienza di chi ha affondato le radici del movimento 40 anni fa, e a loro volta, devono essere bravi ad ascoltare le nuove leve e ciò che si sentono di proporre per cambiare le cose. La storia dell’umanità ci insegna che chi non si evolve è destinato a morire, e che la guerra porta solo caos e distruzione.

I più esperti devono essere bravi ad invogliare i giovani ad appassionarsi a questo sport, in una società sempre più piena di distrazioni. I giovani devono recepire le opinioni degli “anziani”, del mondo “politico”, evitando di criticare il sistema senza prima lottare per cambiare le cose.

Sicuramente un danno grave alla diffusione di questo sport in Italia rappresenta la mancanza di reti televisive che si interessano alle freccette, ma si tratta di motivazioni più economiche che sportive. Dobbiamo investire sui giovani con iniziative mirate ad aumentare il bacino dei giocatori senza dimenticare che, nella maggior parte dei casi, chi gestisce il tutto è volontario e lo fa per passione.

Un sogno? Io dico acciuffarla: il sogno di un italiano ai vertici del mondo. Chi ragiona con frasi del tipo “quando c’eravamo noi” o “i giovani non sono adatti”, e spera che il movimento cessi di esistere per non dover cambiare, non è un vero appassionato delle freccette.

Per prima cosa, da quando mi avvicinai a questo mondo, vedendo questi contrasti mi sono reso conto di due fattori molto importanti. Vivendo gli ultimi mesi ciò che si nota — e che mi convince — è che non tutti noi siamo pronti al cambiamento. Ma noi tutti non possiamo fare altro che essere attivi e speranzosi.

Lorenzo Colasanti